Scheda

Numero d'ordine: 105

Data: 15 12 1547

Intestazione: ANNIBAL CARO IN ROMA A GIORGIO VASARI IN RIMINI

Segnatura: ASA, AV, 11 (XLV), cc. 5, 7.

Fonte: Messer Giorgio amatissimo.
M’avete data la vita a farmi veder parte del commentario, che avete scritto de gli artefici del disegno, che certo l’ho letto volentieri e più par degno d’esser letto da ognuno per la memoria, che vi si fa di molti uomini da bene, e per la cognizione, che se ne cava di molte cose e di varii tempi, per quel ch’i’ ho veduto fin qui, e che voi promettete ne la tavola davanti. Parmi ancora bene scritta e puramente e con belle avvertenze. Solo vi desidero che se ne levino certi trasportamenti di parole e certi verbi, posti in fine, che si fanno talvolta per eleganza e a me generano fastidio. In un’opera simile vorrei la scrittura apunto come il parlare; e questa è così veramente, se non in pochissimi lochi, i quali rilegendo, avvertirete subito, e s’emenderanno facilmente.
Del resto mi rallegro con voi, che ne la professione altrui abbiate fatta sì bella e sì utile fatica, e vi annunzio, che sarà perpetua; perché l’istoria è necessaria, e la materia dilettevole. Messer Alessandro vi ricorda la promessa, che gli avete fatta d’immortalare ancor lui.
Se mi farete vedere il rimanente, mi sarà gratissimo. E se mi porrete in grazia de l’abbate Don Giovan Matteo, ve n’arò obbligo. Non ho tempo di ragionar più questa sera con voi. State sano. E quando siate ricco fino a un certo che, contentatevi e lassatevi rivedere.
Di Roma ali 15 di dicembre 1547.
Il vostro Annibal Caro.
Al magnifico e mio come fratello messer Giorgio Vasari Aretino, Pittore Eccellentissimo

Bibliografia: Frey 1923, pp. 209-213; Caro, Lettere familiari, 1959, II, pp. 50-51.