Numero d'ordine: 108
Data: 20 02 1548
Intestazione: IPPOLITO OLIVETANO IN MONTE OLIVETO A GIORGIO VASARI IN AREZZO
Segnatura: ASA, AV, 9 (XLIII), cc. 35-36.
Fonte: Molto onorando messer Giorgio mio, come fratello, salute.
In questo puncto mi è stato portato in un plicco due vostre lettere, una delli 22 di gennaro e l’altra di VI di febraro, con le alligate, quale penso siano di messer Simon Botti; e perché mi fate instanza, che ve le invii ad Arezzo, per non mancar di quanto devo, ve le mando per omo a posta, a ciò possiate esequir il vostro desiderio. E se ve pareranno tarde, non ne pigliate admirazione, perché il procaccio le ha portate a Fiorenza, e poi son ritornate adrieto e gionte, come vi ho detto disopra, adess’adesso.
M’è incresciuto fin all’anima della disgrazia del padre abbate di Rimini; ma molto più mi son rallegrato, che, con l’aiuto d’Iddio, si sia prevalso: che tanto mi avisa per sue lettere. Nostro Signore sia pregato de conservarlo in sanità, che in vero merita ogni bene.
Ho preso molto piacer intender che abbiate preso l’opere e de Classi e di San Francesco in Rimini: tutto sarà in avanzo e causerà quest’altro bene, che stareti fuor di pericolo di metter la canella alla botte Candiotta, de che già mi scriveste. Però statte allegramente e pigliatele a bel aggio. Fra tanto staremo a veder, come passaranno le cose de questi grandi, e a capitolo, se risolveremo della nostra, e vi avisarò, quanto avereti a far.
Nientedimanco, come per l’altre mie vi ho scritto, se possete accapar qualch’altra cosa, per non star ozioso, ve n’esorto assai: perché la nostra non vi può mancar, e se non oggi, domane; e così verrò ad esser connumerato fra li vostri tributarii alla fabrica del palazzo.
Della cosa di Perosa non mene piglierò altro impazzo, se non quanto Voi mi scriverete. Fatela col signor Duca, che di qua non mancarò di favorir il negozio per quanto potrò. Del resto son tutto vostro, come già sapete, e il cancellario niente manco di me; qual vi si raccomanda terribilmente, e io me offero e dono. Quando sareti con messer Simone, raccomandatemegli, piacendovi, sencia fine; e state sano.
Di Monte Oliveto il dì 20 di febraro del XLVIII.
Tuto vostro il Generale de Monte Oliveto
Al magnifico messer Giorgio Vasari Aretino e come fratello. In Arezzo.
Bibliografia: Frey 1923, pp. 216-217.