Numero d'ordine: 109
Data: 22 02 1548
Intestazione: MINIATO PITTI IN FIRENZE A GIORGIO VASARI IN AREZZO
Segnatura: ASA, AV, 9 (XLIII), c. 109.
Fonte: Messer Giorgio mio amantissimo, salute.
Di quanto piacere et allegrezza mi sia stata questa mattina la ricevuta delle vostre piacevolissime lettere insieme con la nuova del ritorno vostro da Rimini espedito, non mi sarebbe possibile scriverlo: però lo lasso pensare a voi, se mi amate e credete che io vi ami come so, e vi aspetto con desiderio grandissimo e mill’anni mi pare di rivedervi, fruirvi e godervi.
Messer Bernardetto mi mandò il Tolomeo e le lettere questa mattina per tempo, e ne ringrazio ancora Vostra Signoria, che ha durato fatica a portarlo per quella via diavolosa: che mi vi pare vedere tutto abrividato cagneggiarla e fare voti etc. Però ho piacere grandissimo, che dopo sì male tempo vi ritroviate a godere la vostra casa, onorato e carezzato. Ma non vi state troppo, ché sapete quello disse Cristo, quando era a casa sua che "nemo propheta acceptus in patria sua et sine honore. ” Et avendo danari, come avete, non vi mancheranno e’ covoni e pagliai da scaldarvi e trarvi la bambagia del giubberello.
Mi è stato piacere assai l’avere inteso che abbiate preso altri lavori per Ravenna e per Rimini; ma m’è bene doluto al cielo della disgrazia del nostro abbate, che si sia così lacerato e infranto: pure è manco male, quando se ne campa.
Ebbi di vostro in tutto due volte lettere e gli detti risposta per la via di Bologna, che le indirizzai a Don Tyberio da Castrocaro, benché lui stesso dipoi mi disse che pensa andassino male, ché ne fu mal servito; et io intesi poi, che voi eri ito a Venezia, ma non dovette essere vero.
Se voi non avete publicato ancora la vostra istoria della pittura e la vogliate stampare, quel fiammingo che ha ritto la stampa qua ha di bellissime lettere, altra cosa che Venezia e Doni: siché pensateci. El Doni s’ebbe a fuggire da’ birri e se n’andò di volo a Bologna, in rotta con il Domenici, il quale gli ha scritto e messo in stampa una lettera invettiva, vituperosa contro; e si sono l’uno e l’altro fatto poco onore.
El Salviati si trova con poca grazia e mal sadisfatto, che ha avuto 800 ducati, e si trova averne spesi più di mille. E il principe non ne fa altro, come quello che pensa che sia sadisfatto, e ha altre faccende, siché ognuno impari, che gli esempli ci sono. Se messer Simone Botti viene da voi, piacciavi raccomandarmi a sua signoria, e a voi sempre mi raccomando e offero, baciandovi da capo a piè. Che Dio vi conservi felicissimo.
Da San Miniato el secondo mercoledì di quaresima 1548.
Il tutto vostro deditissimo Fratello
Miniato Pitti.
Al magnifico messer Giorgio Vasari Aretino, pittore eccellentissimo e amico osservandissimo. Arezzo.
Bibliografia: Frey 1923, pp. 217-218.