Numero d'ordine: 145
Data: 1 01 1551
Intestazione: BERNARDETTO MINERBETTI IN FIRENZE A GIORGIO VASARI IN ROMA
Segnatura: ASA, AV, 10 (XLIV), cc. 132, 139.
Fonte: Messer Giorgio Magnifico.
Videte, che mala fortuna è la mia: io ho desiderato un anno continuo, ch’el Signor Don Luigi venisse a Roma per veder Roma, le rovine e Napoli insieme; e quando vien l’occasion nella più dolce stagion de l’anno, io ho auto mio padre di ottantotto anni malato in letto: e per questo è passato quel Signor gentilissimo di costì senza il vescovo d’Arezzo. Voi mi areste veduto, e io arei goduto voi. Ogni cosa per il meglio.
El carnovale si appressa, e voi debitamente passerete di qua per condurre la vostra consorte costì, dove pictando e carnalmente sculpendo, satisfarete a Dio, a voi e a lei: che veramente merita lei non manco, che voi meritate essere numerato fra’ primi ingegnosi e gentilissimi spiriti. Non mi abbiate per adulator, che io non solo non sono, ma non voglio né essere né essere tenuto. Io l'intendo così, ma son povero né mi ardisco scoprirmi per non vi offendere: l’animo è pronto, la carne debile e stanca. Amatemi, raccomandatemi al grandissimo Vecchio, miracolo veramente di tutti e secoli, e state sano.
Di Firenze il primo di gennaro 1551.
El vostro el Vescovo d’Arezo.
Al Magnifico Messer Giorgio Vasari come fratello. Roma.
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Bibliografia: Frey 1923, pp. 296-297.