Numero d'ordine: 162
Data: 28 11 1551
Intestazione: BERNARDETTO MINERBETTI IN FIRENZE A GIORGIO VASARI IN ROMA
Segnatura: ASA, AV, 10 (XLIV), cc. 144-145.
Fonte: Messer Giorgio molto magnifico.
Io andai a Livorno col signor Don Luigi mercoledì e tornai lunedì qui, dove ho trovata la mia Pazienza di vostra mano, così ben disegnata, che e’ si vede ben che veramente la patisce; e se io trovassi che me la pintassi così viva in una tela di tre braccia, io contenterei esso sì bene, come io ne resterei contentissimo. La mi piace in summa tanto, che io non vi voglio cerimoniosamente ringraziare. Basta, che io devo molto al grandissimo Vecchio, al cortesissimo Caro e alla amorevolezza vostra infinita, che in così bassa cosa hanno quelli adoprato l’ingegno e voi l’ingegno e affaticata la mano virtuosa e cortese. Andrò cercando di chi mi contenti, se qui sia possibil trovar e non trovando, sarete di nuovo affrontato da me, accioché costì troviate chi in tela me la accomodi, ma così come questa; perché ‘l giogo spezzato non fa per me, che di poco non son satisfatto, ancorché contento della divina volontà. Fatemi grazia di operar ch’el grandissimo Michelangelo e il virtuosissimo Caro sappino, che io son loro obligato.
Io mandai le anitre a vostro fratello, perché e' si entri in seme d’anitroccoli; poiché l’ambizion, non vo dir el desiderio d’aver, vi tien a Roma più stretto ch’el desiderio della progenie. Finitela, che questa quaresima ci vediamo, ci godiamo e chiacheriamo insieme Arezo, dove io molto vi desidero.
Di Firenze a 28 di novembre 1551.
Vostro el Vescovo d’Arezo
Al Magnifico Messer Giorgio Vasari, come fratello carissimo. Roma.
Bibliografia: Frey 1923, pp. 316-317.