Numero d'ordine: 202
Data: 4 11 1553
Intestazione: BERNARDETTO MINERBETTI IN FIRENZE A GIORGIO VASARI IN ROMA
Segnatura: ASA, AV, 10 (XLIV), cc. 191, 197.
Fonte: Messer Giorgio Magnifico.
Se la forma e l’amor non mi diceva, che quella lettera veniva da messer Giorgio, avendovi scordato el dì e la soscrizione, ero scusato, se non rispondevo. Imperò l’efficacia col vostro dir è tale, che necessariamente bisogna conoscer le cose vostre.
Noi siamo sempre in su le medesime: voi costà col penello, et io qua con la penna e con la carta; e la vostra sconsolata moglie Arezzo con l'ago e a guisa di Penelopea con la scuola attorno a quella tela. La loggia si finirà, e l’idra con nuove teste vi intrigherà di nuovo; e così fia vero il giudizio del mio grandissimo principe. Voi vi starete a Roma fino a tanto, che da qualche amico mi sarà scritto: “Messer Giorgio è malato”; e indi a poco etc. ... e quella roba, con linee, scorci, ombre e burle de l’uman giudizio aquistata, se ne andrà in fumo, perché in vero quello fratello non mi va per la fantasia. E voglia Dio, che voi non attendiate a far et esso a disfar!
Tornate una volta per sempre, mostrando le chiappe al Culiseo dalla croce a Monte Mari, incacandone le cheriche; e venite a provar e gustar l amorevoleza di Cosimo I e la dolceza di casa mia. State sano.
Di Firenze a 4 di novembre1553.
El vostro Vescovo d’Arezo.
Al Magnifico Messer Giorgio Vasari, Amico carissimo. Roma. In casa messer Bindo Altoviti.
Bibliografia: Frey 1923, pp. 381-382.