Scheda

Numero d'ordine: 207

Data: 20 11 1553

Intestazione: GIORGIO VASARI A ANNIBAL CARO IN ROMA

Segnatura: ASA, AV, 11 (XLV), c. 6.

Fonte: Magnifico Messer Anibal mio.
Mando Claudio, mio servitore, perché li diate l’invenzione de XII mesi; perché a questa ora è incollato il muro, e non ci è né invenzione né disegnio. Spetto voi, che mi dian da far; né vi si scordi quel che vi dissi iersera per conto di messer Giuliano, perché non avendo auto da questi paltatori la mercede delle mie fatiche, vo con le man vote accasa. Mi sarà caro, per vostro mezzo porti qualche amorivolezza alla consorte; e perché siate galantuomo, non dirò a loro. Intanto io finirò il vostro disegnio. E perché iersera tornando a casa, trovai un mandato da mia madre con lettere, che mi sollecitano l’andata per più rispetti, resterò la notte per ispedirmi, perché a’l ultimo di questo voglio esser lassù. E son vostro.
Di casa alli XX di novembre MDLIII.

Il vostro Giorgio Vasari.

Risposta del Caro:

Io non ho trovato quello stratto che cavai de’ mesi e mi ricordo adesso d’averlo prestato. Bisogna, che abbiate pazienza, se volete, che gli riabbia, che lo farò oggi a ogni modo. Intanto trattenetevi altrove e abbiate pazienza, che non posso fare altro. Farò oggi l’offizio con l’amico.

Al Molto Magnifico e Signor mio Messer Anibal Caro.

Bibliografia: Frey 1923, pp. 385-387.