Numero d'ordine: 60
Data: 20 12 1544
Intestazione: IPPOLITO OLIVETANO IN ROMA A GIORGIO VASARI IN NAPOLI
Segnatura: ASA, AV, 13 (XLVII), cc. 1-4.
Fonte: Messer Giorgio mio quanto fratello.
Ho visto, quanto per la vostra di XIIII del presente mi avisate e cerca ‘l negocio di messer Pietro Vacca per mastro Raffaello vi ho scritto diffusamente, in qual termine ne troviamo, e della openione del detto messer Pietro, nella qual persiste etiam al presente: e per una sua inclusa nelle mie l’arete potuto intendere. Di poi non s’è fatto altro, aspettando la risoluzione vostra, la qual se avrà per il procaccio, che verrà questa settemana; e secondo avisarete, così si procederà. Messer Ottaviano m’ha scritto in raccommandazione del negocio et è stato soverchio, perché al cavallo che corre di sua natura, non gli bisogna isproni. Questa mattina gli risponderò con esponergli quanto sarà necessario cerca ‘l canonicato di messer Pietro, con dargli motivo che, accordandosi della pensione col prefato, sarà necessario assicurarla sopra beni ecclesiastici e non secolari, acciò possa intendere e saper quanto avete di bisogno del suo aiuto, oltra ‘l placet del Signor Duca.
Io restarò in Roma per queste feste, né mancarò di servirvi, infin che starò qui. Di poi lassarò il procurator frate Eliseo in luoco mio, che supplisca a quanto farà bisogno.
Ho data la lettera vostra, che va a Steffano al Monte al Padre Generale Reverendo, qual si mandarà a Mont’Oliveto con quell’ordine che voi scrivete; né si mancarà d’ogni diligenza, acciò che Steffano e Cristoffano venghino a Napoli. Il signor Giovan Andrea Orilia avrà forsi bisogno del favor del Padre Visitatore in questo suo negocio di Aprano. Mi farete a piacer esser con Sua Paternità e pro... per parte mia sbracciarsi in favorirlo, pospost’ogn’altro rispet... Contratto, fattogli dal Reverendo Generale dell affitto di Aprano sti... gli sia ratificato dal capitolo. Il simile farete... Perché così si risolve il Reverendo Padre Generale che si faccia; perché facendosi in contrario, oltra che gli corre il danno del monasterio, Sua Paternità Reverenda ne restaria troppo affrontata. E certo quelli Padri gli hanno auto un pochissimo rispetto. E dubito, sarà sforzato a risentirsene con danno e vergogna di qualcuno, quando non si ratifica il contratto, fatto al signor Giovan Andrea come di sopra: però advertiteli, che guardino bene quello che fanno etc.
Ho auto piacer assai intender il buon termine, nel qual si truova la tavola; ma mi dispiace bene delle incommodità, che portate per conto delli muratori e d’altre cose necessarie. Ho mostrata la vostra al Padre Generale, acciò intenda il tutto e proveda per sue lettere a quanto fa di bisogno. Vi essorto bene a non mancar di proseguir l’opera infin a guerra finita, sì per l’onor vostro quanto etiam per sodisfar al Reverendo Generale e a gli amici, per li quali sete condutto in Napoli per farvi onore e utile e non altramente.
Lassai ordine, fossero spedite due lettere di Sua Eccellenzia al Signor Duca e Signora Duchessa di Fiorenza. E già erano
fatte; e per ancora non le ho potute avere: e sono in raccommandazione di uno messer Pietro da Corregio, mio amicissimo, qual desiderarebbe a questo maggio entrar nella rota di Fiorenza. Se fra’ Lissandro non le ha ricuperate, mi farete a piacer interponergli l’opera vostra e ricuperarle e mandarle qui in man del procuratore, il qual me le invierà secondo l’ordine mio.
Per ora non mi accade altro se non raccommandarmivi sempre. Si sono... dieci cardinali, de’ quali il cancelliero vi manda una lista lì. Penso, che la volta... sarà più alla lunga che non si pensava, essendo fatto stato cardinale il castellano; e forsi il nuovo non ne sarà così caldo. Però arete tempo di perficer l’opera lì in Napoli. Salutate per parte nostra messer Angelo di l’Antella, e Dio da mal vi guardi.
Da Roma alli XX di decembre MDXLIIII.
Tuto vostro.
D. Ippolito.
All’Eccellente e Raro Pittore Messer Giorgio Arretino, quanto fratello onorando. In Mont’Oliveto di Napoli.
Bibliografia: Frey 1923, pp. 135-138.