Scheda

Numero d'ordine: 65

Data: 31 01 1545

Intestazione: IPPOLITO OLIVETANO IN ROMA A GIORGIO VASARI IN NAPOLI

Segnatura: ASA, AV, 9 (XLIII), c. 8.

Fonte: Messer Giorgio quanto fratello.
Ho visto, quanto mi avisate per le vostre di 22 di questo. Messer Pietro fu ier sera da me e gli ho fatto intendere l’ultima vostra volontà, la qual è di non voler metter in casa vostra la pensione di 20 ducati doppo la morte di vostro zio. Lui mi ha risposto non volerlo far senza questa condizione e così abbiamo mozzata questa prattica fastidiosa. Gli ho detto, che metta in ordine li otto scudi auti e li restituisca a chi li ha pagati. Mi ha detto di farlo e sopra di questa materia non accaderà più scriverne.
Mi maraviglio, che messer Ottaviano non mi abbia mai risposto ad alcune mie, in le quali gli davo aviso della disonesta domanda di messer Pietro; e già sono venuti dui procacci, e non ho auto sue lettere. Non so la causa.
Mi piace, per vostro transtullo abbiate trovato un lauro, al qual vi possiate appogiare, quando sete stracco per il troppo dipingere. Vi essorto bene a temperar la cettera e far in modo, che possiate regere e condur a perfezzione l’opere, che avete alle mani. E benché io vi abbia in continua memoria per le vostre rare parti, tuttavia, quando avrò uno quadretto di vostra mano, sì come mi promettete nelle vostre, sarà un confirmare la memoria di voi, la qual non si può accrescere più di quello è. Quando avrete commodità, basciarete la mano a Sua Eccellenza con le debite raccommandazioni. Raccommandatemi al Padre Visitatore e tutti quelli altri padri. Vale
Da Roma all’ultimo di gennaro MDXLV.
Tutto vostro Don Ippolito.
All’Eccellente Pittore Messer Giorgio Vasari Arretino suo sempre amatissimo. A Napoli.

Bibliografia: Frey 1923, p. 143.