Numero d'ordine: 840
Data: 30 08 1570
Intestazione: VINCENZO BORGHINI IN POPPIANO A GIORGIO VASARI IN FIRENZE
Segnatura: ASA, AV, 14 (XLVIII), cc. 71-74.
Fonte: Magnifico messer Giorgio.
Stamattina a buon ora mandai la lettera con tutta l’invenzione dello studiolo del principe, e non accade replicare altro, che la lettera fu scritta iersera.
Stanotte non dormendo mi messi a pensar sopra la cupola, la quale se fussi tonda e non a spicchi, come ella è, non mi metterebbe un pensiero al mondo; ma per avere quegli otto spicchi, non mi accommoda punto questo numero ottonario, massime per gli ordini degli angieli che son nove, et alterarlo non so se si potra; perché quegli anguli che fa la cupola son tanto vivi e tanto apparenti, che non credo che si potessino ridurre a altro numero, che non apparissi troppo manifestamente. Pensateci un poco: vorrei ben saper da voi per l’appunto le misure, cioè quanto siano larghi questi spichi da basso e quanto siano alti, per vedere se in uno modo o in uno altro si potessi accommodar cosa che tornassi bene, et anche vorrei saper la grandezza delle figure che disegneresti fare, e se tutte a una misura, che credo di no, che le basse vorranno essere un po’ maggiori che le più alte, se bene anche le alte vorranno essere assai ben grandi. Io vorrei pensare a qualche cosa che avessi graztia per la pittura et invenzione pel concetto, o non mene impacciare: che sparger le figure per quel cielo, come si fa il grano per i campi, senza ordine o regola alcuna non mi piace.
Avvertendovi che io non vorrei in modo alcuno la persona dì Giesù Cristo, come è nel vostro disegno, su tanto alto, ma nel mezzo della altezza o il più per 3 quinti, per molte ragioni che io vi dirò a bocca, che in questo luogo sare’ più veduta e si discernerà et vi arà altre commodità che, ponendola suso alto alto se le perderebbe tutte; et a questa persona dì Giesu Cristo bisogna accommodare il tutto: come che egli n’è il centro et il fine di tutta la beatitudine e che i corpi, i volti e gli occhi di tutti i beati tirino quivi come a suo trono.
Avisate pur di quel che io vi dimando e speriamo in Dio, che non mettemo mai mano in pasta che con la sua grazia non la cavassimo.
Il modo del fare è doppio e forse ce ne sarà un altro poi: il primo è di dividere la cupola per cerchi da alto in basso per lo largo a questo modo p. ° modo 2. ° modo
L’altro è, che me lo guastano gli spigoli, come io vi diceva, che nostro Signore fussi il centro e gli facessino intorno cerchio i gradi et ordini degli angeli e santi, pur da alto in basso, ma per lo lungo, in questo modo (II):
et dove son le freccie, sono gli spigoli della volta, che vi sono naturali; dove è quel ii, sono quelli che si farebbono con la pittura artificiali; e per figurarla in piano senza spigoli starebbe così (III):
(III) 2. O modo
Queste sono le misure che ho bisogno. Uno spicchio della cupola dì dentro.
Considerate tutto. Altro non ho che dirvi.
30 d’agosto 1570.
Don Vincenzo Borghini
Al Molto Magnifico messer Giorgio Vasari. Firenze.
Bibliografia: Frey 1930, pp. 523-525.