Scheda

Numero d'ordine: 92

Data: 19 03 1547

Intestazione: PAOLO GIOVIO IN ROMA A GIORGIO VASARI IN FIRENZE

Segnatura: ASA, AV, 10 (XLIV), cc. 12-14.

Fonte: Excellente messer Giorgio amantissimo.
Sappiate, che gli è vero il moto mio: "Fato prudentia minor", intendendo però, fato la providenztia di Dio, la quale è arbitra della voluntà nostra, ancora che la sia libera. E così, se voi confessate, comunicate, purificate, andrete a una messa di Spirito Santo in una qualche chiesa silvestre, invenirà la colunbetta dello Spirito Santo, qual vi metterà il becco nel buco dell’orechio e vi dirà, se dovete prender mogliera o no, e di quale dovete fare elezione. E così tutto quello che vi venirà in mente, non vi lasciando signare nelle orechie dalli amici, quali volentieri piglierebbon spasso, e se sia de le vostre nozze, e voi poi arete a vostro costo a magniare straguglioni, che dal primo anno im poi delle noze si magniono spese volte. E così vi dico, che magnianimamente vi risolviate o per sì o per no secondo il preditto Spirito Santo. E se sarete savio, tenerete più conto della bracetta che della borsa; e fate voi, che Dio vela dia buona.
Mi farete bene singular grazia, se la pigliate a farne un bello scizo e mandarmelo, acciò possa conoscere, se avete così buono iudizio in femine, come avete in masci; perché solete amar persone elette, e che amano e amirano l’ingegnio vostro. Voi farete uno vostro debito a sollecitar il fiamingo e suplicarne l’arcivescovo di Pisa; e li baso la mano. E il signior cardinale rise molto, quando sentì, che voi volavate prender moglie, castigo de’ cervegli bizarri e capi ricci, non solo aretini, ma sanesi, bresciani, modenesi e parmigiani.
Noi speriamo, con questa traslazione daremo a pestare a Bolognia grassa duo del concilio, chi’o arò nuova occasione di fare d’una via dua servizii: di andar ad una sessione o doi e poi risolvermi di rivedere il mio museo con decreto di starmi al manco una settimana col Duca Cosimo, tanto amatore de’ virtuosi. Al Bronzino, al Puntormo baso la mano. Valete.
Di Roma il dì XVIIII di marzo de ‘47.
Al servizio vostro el Vescovo Jovio
Allo excellente pittore messer Giorgio d’Arezo, mio onorandissimo. In Fiorenza.

Bibliografia: Frey 1923, pp. 195-196; Giovio, Lettere 1956-1958, p. 74.