Numero d'ordine: 94
Data: 16 04 1547
Intestazione: PAOLO GIOVIO IN ROMA A GIORGIO VASARI IN FIRENZE
Segnatura: ASA, AV, 10 (XLIV), cc. 16, 24.
Fonte: Excellente messer Giorgio onorandissimo.
Io vi rendo grazia delle profumate lettere, che mi scrivete, e molto più di quello che procurate fornisca il pictor fiamingo; e mi sarà in gran grazia, e non sarò villano seco, che per vostro mezo e’ sia consolato di queste belle figure.
Questo benedecto concilio piglierà qualche verso fra pochissimi giorni e se io sarò mandato là, vi vedrò per il camino, perché noi stiamo alla obedienzia del papa, come fanno e’ frati del priore. Voi sarete contento di amarmi al solito; e se non avete preso moglie fino adesso, aspectate l’aqua di settembre per conservare il corpo. E sarà bene, che voi mi diate nuova di quelle belle opere che fate alle Murate, quale saranno grate alla regina di Francia, devota delle Murate.
Raccomandatemi al signore Arcivescovo di Pisa et alli 3 pictori excellenti; e se io non posso burlare con voi, n’è causa il catarro, che m’è venuto: ma al laude di Dio sto meglio e vi baso quella barba riccia.
Da Roma alli XVI di aprile 1547.
Servitore el Vescovo Jovio.
Al molto excellente pictore messer Giorgio Vasari d‘Arezo. In Firenze.
Bibliografia: Frey 1923, pp. 197-198; Giovio, Lettere 1956-1958, II, p. 78.