Numero d'ordine: 98
Data: 5 11 1547
Intestazione: PAOLO GIOVIO IN ROMA A GIORGIO VASARI IN RIMINI
Segnatura: ASA, AV, 10 (XLIV), cc. 25, 32.
Fonte: Signor mio excellente e grazioso.
Non con men desiderio aspetto el famoso capo del vostro libro, nel quale se bene pingiete con la penna e la tinta, che l’onorate teste de’ vostri immortali Toscani, leccati dal vostro nobile pennello e profumati colori; e vi prometto, che vi faranno onore queste due opere, e senza fallo spero di avervi al sacro museo, dove vorrò ancora la vostra testa riccia e non bizzarra, dipinta di mano di galantomo con el vostro aiuto.
* Noi qua stiamo tutti con il ciervello nebuloso, perché non sappiamo, come si possa rassettare el mondo, travaglato per questo benedetto concilio. Io sto bene, e la vostra sala è piaciuta al cardinale de Guisa e a questi signori franzesi. Resta, che attendete alla promessa dello stare sano e casto in Arimini, e comandatemi a tutto transito, e vi bacio la mano. Che Dio vi guardi. E messer Simone Botti scriverrà il resto.
Di Roma alli V di 9vembre 1547.
Servitore el Vescovo Jovio.
Al molto excellente pittore messer Giorgio Aretino in Arimini.
Bibliografia: Frey 1923, pp. 206-207; Giovio, Lettere, 1956-1958, II, p. 114.