Nelle molteplici esperienze di Sartorio (pittore, scultore, illustratore, scrittore), le riflessioni del “Convito” del 1895-96 appaiono particolarmente significative in relazione ai Preraffaelliti, da lui conosciuti grazie a Nino Costa e la Società romana “In Arte Libertas”.
Tramite Sommaruga illustrò la “Cronaca Bizantina” e conobbe Michetti, D’Annunzio, Scarfoglio. Nel 1893 durante un lungo soggiorno in Inghilterra, conobbe Burne-Jones e si interessò ai paesaggi di Constable e di Turner. A questi pittori dedicò i suoi primi articoli in “La Nuova Rassegna” (1893-1894) e, in occasione della I Biennale veneziana, pubblicò alcune interessanti recensioni nel “Convito” del 1895, nelle quali esaltò soprattutto l’italianismo di Rossetti e denunziò la morte della scultura per carenza di “corettezza statuaria”.
Negli stessi anni dipinse la Gorgone e gli eroi e Diana d’Efeso e gli schiavi, la cui magniloquenza sfociò nella grande decorazione pittorica dell’aula del Parlamento (1908-1912).
Giulio Aristide Sartorio 1860-1932
In consultazione
Nota su D. G. Rossetti pittore
«Il Convito», I, 1895, pp. 282-286L’esposizione di Venezia
«Il Convito», I, 1895, p. XXXI s., II, 1896, pp. LVIII s., CI-CVIda P. Barocchi, Testimonianze e polemiche figurative. Dal Divisionismo al Novecento, Firenze 1974, pp. 85-89, 97-104.
sezione a cura di: Paola Barocchi