Dopo vari decenni l’edizione S.P.E.S. degli scritti e documenti michelangioleschi è giunta alla conclusione. I nove volumi suggeriscono l’opportunità di una memorizzazione totale che agevoli la ricerca e consenta di verificare l’eccezionale varietà di testimonianze lessicali, documentarie, letterarie, dai livelli più alti di committenza (papi, cardinali, principi), a quelli artigianali (scalpellini, intagliatori, cavatori) o di una quotidianità come nel famoso caso di Francesco Amadori detto Urbino, servo fedele e insostituibile che alla sua morte lasciò un grande vuoto nella vita dell’artista.
La possibilità di poter consultare sullo stesso piano notizie dirette e indirette, cioè legate alla personalità di Michelangelo e dei suoi corrispondenti, ma anche alle testimonianze della famiglia, rivela da un lato la particolare indipendenza dell’artista a fatti contingenti e storici e allo stesso tempo le preoccupazioni politiche, patrimoniali e private degli amici e dei suoi congiunti.
È un caso eccezionale che offre un confronto estremamente suasivo tra il mondo del Buonarroti e quello dei vari protagonisti della sfera pubblica e privata.
Per i testi sono state seguite le norme adottate da Renzo Ristori nell’edizione postuma di Giovanni Poggi del 1965-1995, cioè: riprodotto fedelmente salvo nelle interpunzione, nell’uso delle maiuscole e nella divisione delle parole, per le rare espunzioni abbiamo adottato le parentesi uncinate, per le parole o lettere mancanti si sono reintegrate entro parentesi quadre, le abbreviazioni sono sempre sciolte, nel caso in cui la soluzione di abbreviazione non è sicura viene inclusa in parentesi tonde.