L’Archivio storico dell’Eredità Bardini, ospitato al piano nobile di Palazzo Mozzi a Firenze, oggi sede del Museo e Galleria Mozzi Bardini e della Direzione Regionale musei della Toscana, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere la storia di questa straordinaria famiglia di antiquari, attiva dal 1870 al 1965. L’archivio è costituito da fotografie, carteggi privati e di lavoro, documenti amministrativi e contabili, prevalentemente legati all’attività commerciale e imprenditoriale di Stefano Bardini (1836-1922) e del figlio Ugo (1892-1965). Documenti fondamentali per conoscere gli aspetti privati della famiglia ma soprattutto l’evolversi del commercio antiquario e del gusto artistico tra la fine dell’Ottocento e il secondo dopoguerra.
Stefano e Ugo Bardini
In consultazione
Archivio fotografico Eredità Bardini. Fascicoli d'arte
Una parte dell’immensa raccolta fotografica raccolta da Stefano e Ugo Bardini è composta da fascicoli organizzati secondo voci biografiche di artisti o scuole pittoriche (complessivamente 2750 fascicoli per un totale di 2420 nominativi di artisti che spaziano dall’arte medioevale fino a quella di inizio Novecento). All’interno di ogni fascicolo sono presenti non solo fotografie storiche, realizzate in parte da importanti stabilimenti fotografici specializzati nella riproduzione d’arte (Alinari, Anderson, Brogi, Bruckmann, Braun, etc.), ma anche riproduzioni a stampa tratte dalle più prestigiose riviste d’arte e di antiquariato pubblicate tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento in Italia e all’estero.
Archivio Eredità Bardini. Carteggio
Il Carteggio di Stefano Bardini è costituito da oltre 25.000 lettere inviate all’antiquario fiorentino tra il 1880 e il 1922 da collezionisti, direttori di museo, storici dell’arte e antiquari di tutta Europa e del Nord America. Un vero e proprio carteggio d’arte, la cui consultazione permette di ricostruire la storia e le vicende collezionistiche di migliaia di opere d’arte, molte delle quali oggi conservate nei più importanti musei del mondo, passate nei laboratori e nel famoso show room di Piazza de’ Mozzi.